Il dibattito, tra i winelovers, è in piedi da molto tempo senza trovare una soluzione definitiva: qual’è il miglior tappo per una bottiglia di vino?
Gli argomenti a favore delle varie soluzioni disponibili sul mercato sono tanti, ognuna con un suo fondamento. Senza voler entrare nel merito, proviamo oggi a descrivervi le varie tipologie di tappi in sughero esistenti sul mercato.
Il sughero è un materiale naturale ricavato dalla corteccia degli alberi, opportunamente estratto e lavorato. Si tratta di una risorsa tutt’altro che inesauribile: l’operazione di decortica, prima fase dell’estrazione del sughero dalla corteccia, può avvenire non prima dei diciotto anni di vita dell’albero e a cicli decennali. Operazione molto delicata, che richiede perizia per evitare danni irreversibili alla pianta.
All’estrazione seguono la stagionatura (almeno un anno), la bollitura e il trattamento antiparassitario. Solo allora il sughero è pronto a diventare materiale utile per realizzare un tappo per vino.
Monopezzo: il tappo è formato da un corpo unico, modellato per entrare perfettamente nel collo della bottiglia
Multipezzo: il tappo è formato da due o più pezzi del medesimo diametro, incollati tra loro
Agglomerato: il tappo è formato da granuli di sughero, agglomerati tra loro tramite l’utilizzo di un collante. Il diametro dei granuli è variabile
Agglomerato rondellato: il tappo è formato da un corpo di agglomerato e all’estremità viene posta una rondella di sughero naturale. Se le rondelle sono poste alle due estremità del tappo viene detto birondellato
Incapsulato: il tappo è formato da una testa in materiale di vario genere (dal vetro al legno alla ceramica) e da una parte sottostante in sughero, sovente monopezzo. Utilizzato soprattutto per i liquori.
Oltre ad essere una soluzione assai romantica, soprattutto rispetto al silicone e al tappo a vite, il tappo in sughero presenta dei vantaggi notevoli in termini di elasticità (aderisce perfettamente al collo della bottiglia); impermeabilità e naturalità.
Di contro il sughero si presta all’attacco di funghi ed insetti infestanti, per cui necessita di maggiore attenzione nella selezione e nella conservazione. Non di rado può capitare che una bottiglia “sappia di tappo“, riferendosi al TCA (Tricloroanisolo), sostanza prodotta da un fungo che si sviluppa in un tappo di sughero non integro.
Il 52% del sughero mondiale viene prodotto in Portogallo, segue la Spagna con il 25%. L’Italia produce il 6% della quantità mondiale, di cui il 4% è prodotto nella sola Sardegna.