Sempre più persone, nella scelta del vino, si fanno indirizzare dalla componente aromatica. È un istinto naturale: un vino che ha un profumo gradevole ci lascerà un buon ricorso. Se poi il profumo è naturale, come quello della frutta (sembra una banalità ma non è così scontato che in un vino si ritrovi il sentore di frutta…), allora l’impressione globale non potrà essere che positiva.
Ci sono vitigni che, per natura, producono uve più profumate di altre. Sono classificati in due principali famiglie: vitigni aromatici e semi aromatici. Vediamoli tutti nella tabella riepilogativa realizzata da Ilvinodelladomenica.it:
Tutte gli altri vitigni vengono definiti neutri, seppur presentino comunque una naturale componente aromatica, meno evidente dei vitigni sopra citati.
Assolutamente da evitare la confusione con i vini cosiddetti aromatizzati: in questo caso parliamo di vini a cui viene, in un momento successivo alla vinificazione, una componente aromatica specifica.
Vengono definiti, nel gergo tecnico, vini speciali e presentano gradazioni comprese tra 16 e 21 gradi alcolici. Vengono addizionati di alcol e/o saccarosio, oltre che di sostanze aromatiche estranee al vino. Tra i più conosciuti il Barolo chinato e il Vermouth.