Se ne parla da settimane in tutti i tavoli istituzionali. La richiedono le tantissime medie e piccole aziende del vino per salvaguardare un'annata altrimenti disastrosa. Ma cosa significa e quali sono le conseguenze di una vendemmia "verde"?
Dall'inizio della pandemia il mondo del vino si è interrogato sul destino di questa annata. D'altronde i mesi di marzo ed aprile sono ancora abbastanza interlocutori nella pianificazione della vendemmia, per cui si sono avanzate numerose ipotesi d'azione per gli altrettanti scenari possibili nella fase 2.
Una di queste ipotesi, che riguarderebbe tutto il mondo dei piccoli e medi produttori di vino generico (i vini di qualità e a denominazione non rientrerebbero in questo discorso), riguarda la cosiddetta vendemmia "verde".
Una soluzione che, se plausibile, andrebbe attuata in tempi strettissimi: nella sostanza si tratterebbe di tagliare i grappoli non ancora maturi per azzerare la resa del vigneto, operazione da effettuare quando la vite è nella fase di allegagione e comunque prima dell'invaiatura (per approfondimenti rimandiamo alla pagina di Agraria.org dedicata al ciclo della vite).
Tra il 20 maggio e il 15 giugno, quindi, molte aziende praticheranno la vendemmia verde confidando nel sostegno da parte del governo per rendere stabile il mercato del vino, altrimenti in una situazione davvero critica: da una parte c'è ancora tanto vino 2019 fermo nelle cantine; dall'altra il mercato mondiale praticamente fermo, con la ristorazione e l'HO.RE.CA. tra i settori più colpiti dalla crisi. Il vino italiano non può di certo permettersi una situazione di overstock con conseguente calo del valore di mercato, pertanto è necessario correre ai ripari.
Tra le altre misure possibili per fronteggiare la crisi dovuta alla pandemia da Covid19, vi è quella della distillazione volontaria: in molti, infatti, praticheranno volontariamente la distillazione delle giacenze di vino ferme in cantina per la produzione di alcol etilico disinfettante, oggi ovviamente molto richiesto sul mercato.
La situazione creatasi in conseguenza della pandemia da Covid-19, in Italia come nel mondo, comporterà conseguenze di non poco conto nella vita quotidiana di tutti, vale anche per il settore del vino.
Mantenere il mercato stabile non sarà facile, in molti bramano il primato mondiale dell'Italia, pertanto appaiono necessarie, seppur dolorose, misure drastiche e poco romantiche come la vendemmia verde e la distillazione d'emergenza.
Serve il sostegno delle istituzioni, nazionali ed europee, per non mettere in ginocchio il sistema e far pagare la crisi ai produttori. Siamo tutti chiamati a sostenere l'eccellenza italiana del vino, ognuno faccia la sua parte.
Per approfonfimenti:
Il punto Coldiretti - Giornale d'informazione