Eventi & Attualità

ONU riconosce il valore della moderazione nel vino

L’UIV accoglie con soddisfazione il passo avanti verso un consumo consapevole.
27 Settembre 2025

ONU Riconosce la Moderazione, UIV Soddisfatta

Il 26 settembre 2025, il settore vitivinicolo tira un sospiro di sollievo: le Nazioni Unite hanno fatto un passo indietro rispetto a un approccio demonizzante, riaffermando la fondamentale differenza tra consumo moderato e abuso di alcol. Sebbene il voto formale sia stato rinviato, l'Unione Italiana Vini (UIV) accoglie con soddisfazione l'esito dei lavori sull'Alto Livello delle Malattie Non Trasmissibili.

Finalmente si torna a distinguere tra consumo e abuso dopo anni di attacchi frontali al vino. La moderazione è parte integrante della nostra cultura e speriamo che il voto di ottobre confermi questa visione a livello internazionale."

— Lamberto Frescobaldi, presidente UIV,

La Responsabilità Condivisa: l'Approccio "Whole of Society"

Il segnale più forte arriva però dall'adozione dell'approccio "whole of society". Questo modello abbandona la logica della sola imposizione normativa, sposando invece il concetto di responsabilità condivisa.
In pratica, la prevenzione dei rischi legati all'abuso di alcol non è più solo un compito dei governi, ma chiama in causa attivamente operatori del settore, società civile, educatori e famiglie. Si riconosce che il settore del vino può e deve essere parte della soluzione, dando spazio a programmi di educazione e consapevolezza.
In linea con questa visione c'è l'associazione internazionale Wine in Moderation, che da anni promuove la cultura del bere consapevole. "Mettere al centro la conoscenza, l'educazione e la responsabilità è il cuore della nostra missione," sottolinea l'associazione. "È l'unica via per un futuro sostenibile per il vino e per una società più informata."

"No Safe Level" Rovesciato

La bozza di dichiarazione, pur rinviata per l'opposizione degli Stati Uniti, contiene infatti un altro passaggio chiave: parla di "uso dannoso di alcol" (harmful use of alcohol), abbandonando l'approccio rigido del "no safe level." Questo rovescia lo slogan che equipara il consumo a un rischio assoluto, riconoscendo al vino una specificità legata a storia, convivialità e moderazione.
Il messaggio è chiaro: il vino non è solo alcol. È un elemento della dieta mediterranea, della tradizione agricola e dell'identità europea. La vera differenza non la fa il bicchiere in sé, ma come viene consumato. L'uso contribuisce alla convivialità e alla cultura, l'abuso mette a rischio salute e società.
Ora l'attenzione si sposta sull'Assemblea Generale, dove il voto è atteso in ottobre. Per il settore vitivinicolo si tratta di un momento cruciale non solo per difendere un prodotto, ma per riaffermarne il valore culturale nel segno della moderazione.
Condividi l'articolo