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I terrazzamenti della Costiera Amalfitana, modellati in un'armonia secolare con la natura, hanno ottenuto un prestigioso riconoscimento: la FAO ha designato questi paesaggi, coltivati a limoneti, uliveti e vigneti, come Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale (GIAHS). Questo traguardo celebra non solo la bellezza del luogo, ma anche il valore intrinseco di una sostenibilità che si tramanda da generazioni.
Il riconoscimento eleva l'Italia a un totale di tre siti GIAHS, affiancando gli uliveti di Assisi e Spoleto e i vitigni del Soave. Questi sistemi agricoli non sono semplici monumenti, ma custodi di agrobiodiversità e di pratiche tradizionali. Come dichiarato da Kaveh Zahedi, direttore dell'Ufficio FAO per il Cambiamento Climatico, la Biodiversità e l'Ambiente, ogni sito testimonia l'ingegno e la resilienza delle comunità rurali che hanno saputo mantenere e adattare pratiche sostenibili nel tempo.
Il valore di questo patrimonio viene ulteriormente rafforzato dal contesto territoriale in cui si inserisce. La provincia di Salerno, infatti, vanta un patrimonio culturale e paesaggistico unico al mondo, con ben due siti UNESCO: la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Quest'ultimo, con i suoi 180.000 ettari, è anche una riserva della biosfera e il primo geoparco in Italia.
Nel preservare le eccellenze locali, un ruolo chiave è svolto da enti come il Consorzio Vita Salernum Vites, che tutela e valorizza i vini della provincia. Con i suoi 82 soci, il consorzio rappresenta un pilastro della filiera produttiva dei vini a Denominazione di Origine e a Indicazione Geografica, garantendo la qualità di queste produzioni che nascono in un contesto paesaggistico e culturale senza eguali.
Il termine GIAHS è l'acronimo di Globally Important Agricultural Heritage Systems (Sistemi del Patrimonio Agricolo di Importanza Mondiale). Lanciato dalla FAO, il programma GIAHS si propone di individuare, salvaguardare e valorizzare a livello globale quei paesaggi agricoli che sono il risultato di un profondo e duraturo co-adattamento tra una comunità umana e il proprio ambiente.
A differenza di altri riconoscimenti, il GIAHS non si limita a tutelare paesaggi e tecniche tradizionali in modo statico. Il suo obiettivo è promuovere una "conservazione dinamica": sfruttare le pratiche agricole tradizionali come motore per lo sviluppo sostenibile delle aree interessate, garantendo benefici diretti e indiretti per le popolazioni locali. L'agricoltura tradizionale e il paesaggio diventano così strumenti per lo sviluppo rurale, coniugando qualità agroalimentare, biodiversità, valori culturali e la resilienza delle comunità che hanno forgiato questi luoghi unici.
La provincia di Salerno si distingue come un'area viticola sfaccettata, dove i vigneti riflettono la cultura contadina dei diversi comprensori. Si spazia dalla "viticoltura eroica" della Costiera Amalfitana alle vigne del Parco regionale dei Monti Picentini, fino alle aspre colline del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. La superficie totale dedicata alla viticoltura specializzata supera i tremila ettari, coltivati con un'ampia varietà di vitigni.
Tra quelli a bacca bianca spiccano Fiano, Falanghina, Greco, Malvasia e Moscato, mentre tra quelli a bacca nera si trovano Aglianico, Piedirosso, Barbera e Primitivo. Questa ricchezza varietale si traduce in una vasta gamma di vini di alta qualità. I vini a Denominazione di Origine Protetta (DOP) includono il Cilento, il Castel San Lorenzo e il Costa d'Amalfi. I vini a Indicazione Geografica Protetta (IGP) sono invece rappresentati dal Paestum e dai Colli di Salerno.