
Foto: Vigneti lungo il sentiero M.Fasolo_Gallato ALberto
Dazi USA e crisi del vino: a rischio la biodiversità dei territori più fragili
La flessione globale del mercato del vino e le ripercussioni scatenate dai nuovi dazi americani rischiano di avere un forte impatto sulla preservazione della biodiversità viticola italiana e della stessa viticoltura nelle aree più fragili dell’Italia, come quelle collinari e montane. L’allarme viene lanciato dal presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei, Gianluca Carraro.
«Fino a oggi, nel dibattito sulle difficoltà del mercato del vino e sulle ricadute dei dazi americani, quasi nessuno si è soffermato sulle ripercussioni che potrebbero gravare sui viticoltori, anello debole della filiera, soprattutto laddove la viticoltura, per la particolare conformazione dei suoli, non abbia alcuna possibilità di abbattere i costi tramite la meccanizzazione. In molte di queste aree, un contraccolpo sulle vendite, che spingesse al ribasso i prezzi delle uve, facendoli cadere non solo al di sotto della soglia di sussistenza economica, ma addirittura dei puri costi di gestione e di mantenimento delle coltivazioni, determinerebbe il rischio di un definitivo abbandono dei vigneti, con gravissimo danno ambientale in termini di perdita di biodiversità viticola e di manutenzione dei territori.»
Gianluca Carraro
Presidente Consorzio Tutela Vini Colli Euganei
Riduzione del 10% della produzione: un rischio per la biodiversità
Le difficoltà di mercato e le nuove tariffe doganali rischiano di accentuare la diminuzione di produzione nelle aree più fragili, dove i costi sono più alti e la meccanizzazione è limitata. Questo può portare a un calo produttivo superiore al 10%, mettendo a rischio vigneti storici e varietà rare come il Serprino, il Pinello e il Moscato Fior d’Arancio, che contribuiscono alla ricchezza della biodiversità e alla tutela ambientale del territorio dei Colli Euganei.
La DOCG e i vini simbolo dei Colli Euganei
I Colli Euganei vantano una denominazione DOCG particolarmente rinomata: il Fior d’Arancio Colli Euganei, ottenuto principalmente da uve Moscato giallo (almeno il 95%), che si esprime in diverse versioni, dal classico spumante dolce al passito, fino alla versione secca. Questo vino è una vera esplosione di essenze mediterranee, con profumi intensi di fiori e frutta esotica, rappresentando la punta di diamante della produzione vitivinicola locale.
Tra i vitigni autoctoni di grande valore vi sono invece il Serprino e il Pinello, entrambi protagonisti di vini bianchi freschi e frizzanti. Il Serprino si distingue per la sua leggerezza e delicatezza con sentori floreali e fruttati, mentre il Pinello, vino giovane e vivace, incanta per i profumi di frutta bianca fresca, ideale per accompagnare antipasti leggeri o una pizza.
Il territorio si caratterizza anche per la produzione di vini rossi dal carattere forte e distintivo, tra cui il Colli Euganei Rosso, figlio di vitigni internazionali come Merlot, Cabernet e Carmenère, ma con un’identità fortemente legata al terroir e alla storia dei vignaioli locali. Altri vitigni come il Moscato Fior d’Arancio e il Serprino completano la ricca carta d’identità dei vini Colli Euganei, portando nel bicchiere autenticità, biodiversità e tradizione.
Il Consorzio Tutela Vini Colli Euganei: un baluardo per territorio e tradizione
Il Consorzio Tutela Vini Colli Euganei opera in un’area riconosciuta dal 1989 come Parco regionale e, dal luglio 2024, come Riserva della Biosfera MAB Unesco. Qui la viticoltura rappresenta non solo un’importante attività economica ma anche un presidio fondamentale per la salvaguardia ambientale e culturale. Il Consorzio sostiene i viticoltori locali e promuove politiche mirate a tutelare la biodiversità e la qualità delle produzioni, affrontando le sfide imposte dai mutamenti del mercato globale e dalle nuove regolamentazioni.