Le prime analisi sulla vendemmia del Primitivo di Manduria 2025 indicano un'annata di alta qualità. Nonostante la raccolta sia ancora in corso, le condizioni climatiche hanno favorito una buona maturazione delle uve, che si presentano sane e con una discreta concentrazione zuccherina. Il clima caldo e ventilato, infatti, ha limitato lo sviluppo di malattie legate all'umidità.
Secondo Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela, ci sono i presupposti per ottenere vini corposi e strutturati. La situazione del mercato, pur con le sue complessità, mostra segnali incoraggianti: le giacenze sono diminuite dell'8,5% rispetto allo scorso anno e l'imbottigliato nel primo semestre del 2025 è cresciuto del 7%. Questo risultato, nonostante i dazi confermati dagli Stati Uniti, dimostra un certo appeal del prodotto. Il Consorzio continua a investire nella promozione internazionale, con recenti missioni in Europa e progetti futuri in Cina, per consolidare la posizione del Primitivo di Manduria sui mercati esteri.
Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria
Nel 1974, con l'istituzione delle DOC, il Primitivo di Manduria ha iniziato a distinguersi come una prestigiosa denominazione e un vino rosso di grande rilievo nel panorama vitivinicolo italiano. Fondato nel 1998 e riconosciuto nel 2002, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si impegna a promuovere e tutelare il vino prodotto nei 18 comuni tra Taranto e Brindisi. L'area di produzione si estende su oltre 5.000 ettari e include le denominazioni DOC, DOC Riserva e DOCG Dolce Naturale. L'ente organizza eventi e partecipa a fiere di settore per comunicare ai consumatori la qualità e le caratteristiche uniche di questo vino, rafforzando il legame tra il prodotto e il suo territorio d'origine.